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Fotometro di Bunsen
Fotometro di Bunsen
ALTRI STRUMENTI DI OTTICA

10 Fotometro di Bunsen

n. 114-115

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Bunsen’s Photometer

The device is used to measure the power of a light source, for example of a candle, if we know the one of another source, called sample source. The individual factor that determines such measure, which is due to the visual skills of the observer, can be reduced substituting the fat spot paper with a system of two prisms, as suggested by Lummer and Brodhun.

 

L’apparato è costituito da una rotaia, dotata sulla faccia anteriore di una scala graduata con tacche bianche e nere di uguale lunghezza, sulla quale possono scorrere tre supporti di cui i due laterali sostengono rispettivamente una candela e una lampadina, mentre quello centrale una testa fotometrica. Questa consiste in uno schermo di carta bianca diffondente, sul quale è stata praticata una macchia d’olio, e in due specchi posti ad angolo in modo che si possano osservare contemporaneamente la faccia posteriore e quella anteriore dello schermo stesso.

Il dispositivo viene utilizzato per misurare l’intensità luminosa di una sorgente, una candela, conoscendo quella di un’altra sorgente detta campione. Per determinare l’intensità luminosa incognita occorrerà conoscere a quali distanze dalla testa fotometrica le sorgenti producono uguali illuminamenti sulle due facce dello schermo, situazione sperimentale che si realizza quando, muovendo opportunamente le sorgenti, non si vedrà più la macchia d’olio. Senza quest’ultima regolazione, se dietro lo schermo si colloca una sorgente luminosa e si guarda la macchia dall’altra faccia, cioè dalla parte dove la luce si propaga con maggior intensità, essa apparirà più chiara dello sfondo; se si guarda invece lo schermo dalla stessa parte della sorgente la macchia apparirà più scura della restante zona dello schermo. Il fattore soggettivo che interviene in tale misura, legato alle qualità visive dell’osservatore, può essere ridotto sostituendo alla carta con macchia d’unto un sistema di due prismi, come suggerito dai fisici tedeschi O. Lummer e E. Brodhun nella costruzione del fotometro che da loro prende il nome.

Non viene indicato il prezzo poiché il dispositivo è stato acquistato con altri strumenti della collezione, come confermato anche dal doppio numero di inventario.

 
Strumentaria

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