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Elementi Grenet
Elementi Grenet
ALTRI STRUMENTI DI ELETTRICITà E MAGNETISMO

75 Elementi Grenet

n. 354-355 / 1875 - £ 30,00 ( Vol. I n. 386 )

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Grenet elements

Kind of dichromate batteries that can produce strong potential differences; they were quickly dismissed at the end of the 19th century because they supplied currents only for short periods of time. Poggendorf invented the device and Grenet followed its concrete building in 1856.

Lo strumento, esempio di pila al bicromato di potassio, consiste in un recipiente di vetro che ha la forma di una bottiglia sferica a collo largo e alto, alla cui estremità è presente una larga fascia di metallo alla quale viene fissato ad incastro un coperchio di ebanite. Sul coperchio sono presenti due serrafili e un supporto all’interno del quale può scorrere un’asta di ottone terminante, esternamente, con una vite di bloccaggio e, internamente, con una lastra di zinco amalgamato, per proteggerla dall’acido solforico a circuito aperto.

Uno dei due serrafili è collegato all’elettrodo negativo costituito dalla lastra di zinco, sostenuta dall’asta scorrevole, che consente di abbassare l’elettrodo, tenendolo immerso nella soluzione elettrolitica contenuta nel recipiente, quando si vuole attivare la pila o di sollevarlo, estraendolo completamente dal liquido, quando se ne vuole interrompere il funzionamento. L’elettrodo positivo è costituito da due lastre di carbone compatto di storta, di cui una mancante, parzialmente immerse nel liquido, parallele e molto vicine, disposte da parti opposte rispetto alla lastra di zinco. Esse sono collegate fra loro e all’altro morsetto serrafilo mediante un anello metallico fissato alla faccia interna del coperchio di ebanite. Si tratta quindi di un sistema di due pile in parallelo in cui sono utilizzate le forze elettromotrici fra ciascuna delle facce della lastra di zinco e la faccia della lastra di carbone più vicina. Questa disposizione degli elettrodi, unita al fatto che sono molto vicini e hanno grande superficie, conferisce alla pila una piccola resistenza interna e, utilizzata con circuiti aventi anch’essi una piccola resistenza, eroga correnti molto intense, anche se per un breve intervallo di tempo.

Questa pila fu ideata, nel 1842, dal tedesco J.C. Poggendorf (1796-1877), professore di fisica presso l’università di Berlino, porta il nome di Grenet che nel 1856 ne diede la attuale disposizione che la rende più pratica e maneggevole. Tale pila viene denominata al bicromato di potassio in quanto la soluzione elettrolitica, secondo le proporzioni di Poggendorff, si ottiene sciogliendo, in 100 parti in peso d’acqua distillata, 17 parti di bicromato di potassio in polvere e poi 22 di acido solforico.

Le pile bicromate erano affidabili e capaci di produrre intense differenze di potenziale, ma sono andate rapidamente in disuso alla fine del XIX secolo poiché fornivano correnti solo per breve tempo.

 
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