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Pozzo di Beccaria (a)
Pozzo di Beccaria (a)
ALTRI STRUMENTI DI ELETTRICITà E MAGNETISMO

83 Pozzo di Beccaria (a)

n. 327 / 1871 - £ 90,00 ( Vol. I n. 340 )

180x180x430 / G. Allemano e Gastaldi - (Torino)

Beccaria’s pit

An appliance which is used to show that in a conductor, isolated and in electrostatic equilibrium, the charges are spread on its external surface.

Il dispositivo è costituito da una sfera cava di ottone trattato, avente un’apertura circolare sulla parte superiore ed è isolato dal suolo tramite un sostegno di vetro e legno. A corredo è presente una sferetta, anch’essa di ottone trattato, provvista di manico isolante in vetro.

L’apparecchio ha la funzione di evidenziare che in un conduttore isolato e in equilibrio elettrostatico le cariche si distribuiscono sulla sua superficie esterna; infatti, dopo aver elettrizzato la sfera cava, se la si tocca all’interno e all’esterno con la suddetta sferetta metallica, messa poi a contatto con un elettroscopio, si rileva che la carica elettrica si è distribuita esclusivamente sulla superficie esterna della sfera.

Tale proprietà fa sì che i conduttori cavi siano utilizzati come schermi elettrostatici per proteggere, al loro interno, oggetti o persone dalle possibili azioni di un campo elettrostatico esterno. Analoga funzione è svolta dalla gabbia di Faraday.

Il pozzo di Beccaria, anche noto come pozzo di Faraday, deve il suo nome a Giovanni Battista Beccaria, (1716-1781), al secolo Francesco Ludovico, fisico e geodeta, padre scolopio e docente di fisica presso l’Università di Torino. La fama di Beccaria è legata, infatti, quasi esclusivamente ai suoi studi scientifici riguardanti l’elettrologia, in tale campo ottenne risultati che gli valsero la nomina a membro della Royal Society di Londra. Nel suo trattato di elettrologia " Dell’elettricismo artificiale e naturale" (Torino, 1753), Beccaria cercò di dare ordine e sistematicità a tutte le precedenti teorie riguardanti il settore indagato rifacendosi in modo particolare al modello interpretativo detto "ad un fluido" formulato da Franklin; in tale opera si occupò anche della nomenclatura di alcuni fenomeni elettrici.

 
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